giovedì 16 dicembre 2010

Accusa: Truffa allo Stato per contributi da Puglia


Crac compagnia MyAir arrestato Soddu e figlio
Accusa: Truffa allo Stato per contributi da Puglia

VICENZA – A sei anni di distanza dal primo arresto per lo schianto economico della compagnia aerea Volare, il comandante Vincenzo Soddu è tornato oggi in carcere per il crac di Myair, travolta da un buco di oltre 215 milioni di euro, costato la perdita di 600 posti di lavoro.


L'operazione è scattata di primo mattino, quando gli uomini della Guardia di Finanza di Vicenza hanno bussato alla porta di 10 ex amministratori o stretti collaboratori della società di Torri di Quartesolo. Oltre all’ex pilota nuorese delle Frecce Tricolori – arrestato in qualità di fondatore e amministratore di fatto, dal 2004 al 2009, di tutte le società del gruppo Flyholding, di cui faceva parte Myair – il gip Agatella Giuffrida ha disposto gli arresti domiciliari per il figlio, Luca Soddu, ex consigliere di amministrazione della Myair.com.

L'inchiesta – partita dopo la chiusura dei voli della compagnia nell’estate 2009, che lasciò a terra complessivamente 160 mila passeggeri, e il successivo fallimento decretato dal Tribunale nel gennaio di quest’anno – ha portato all’interdizione temporanea della professione per otto amministratori o consulenti della società. Il nome più noto è quello dell’ex arbitro internazionale di calcio, Luigi Agnolin, in qualità di componente del cda della società. Escluso invece dai provvedimenti per le gravi condizioni di salute l’ex ministro e presidente della Regione Veneto, Carlo Bernini, che aveva assunto l’incarico di presidente della compagnia.


Ormai da vari mesi erano sempre più insistenti le voci che davano per imminente l’arresto di Soddu, già chiamato in causa, peraltro, nel flop di una terza compagnia, Alpi Eagles. A far decidere nelle ultime ore il gip ad accogliere la tesi accusatoria della Procura, il sospetto che il fondatore di Myair potesse reiterare i reati contestati dopo la creazione, in Albania, di Star Airways, che in un primo tempo si era candidata ad acquisire il vettore vicentino al momento del fallimento.

Per far fronte allo stato di insolvenza, la compagnia avrebbe alterato la propria situazione contabile, attraverso un sistema di scatole cinesi, che le avrebbero permesso di partecipare a gare d’appalto per l’assegnazione di contributi pubblici. Per questo, tra i reati 30 capi di imputazione complessivi ipotizzati vi è la truffa aggravata ai danni dello Stato. Puri artifici contabili avrebbero consentito alla società capofila, My Way Airlines, ormai decotta e priva di patrimonio, di fondare nel 2006 la new company Myair.com, trasferendo i capitali alla neonata società e lasciando alla capofila i debiti, allo scopo di consentire alla seconda di presentarsi sul mercato con un’anima finanziara apparentemente irreprensibile.

Un profilo inattaccabile, ma solo sulla carta (i falsi in bilancio accertati ammontano a 700 milioni di euro), che ha consentito a Myair, sempre secondo l’accusa, di aggiudicarsi 48 milioni di euro e di incassarne 18,5 tra il 2008 e il 2009 dalla Regione Puglia, tramite la società Aeroporti di Puglia, con la promessa di attivare voli su Bari e Brindisi.

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