mercoledì 14 marzo 2012

RIATTIVATELO, ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO!

Carlo PEDERSOLI e la passione per il volo e gli aerei
nel 1975 consegue la licenza di pilota di elicottero per l'Italia, la Svizzera e gli Stati Uniti. Il primo volo effettuato da Carlo Pedersoli, si ebbe sul set di ...Più forte ragazzi!: Bud dopo aver visto in diverse scene lo stuntman-pilota effettuare le manovre, su propria iniziativa e lasciando tutti di stucco spiccò il volo con l'aereo manovrando i comandi da solo e senza aiuti. Lo stesso Bud Spencer ricorda il terrore del produttore in quei momenti. L'atterraggio, "a quaglia" (cioè effettuato a "balzi" sulla pista fino a fermarsi), fortunatamente riuscì. In seguito a quest'esperienza Carlo Pedersoli coltiverà la passione per il volo; Carlo Pedersoli possiede infatti il brevetto sia per l'elicottero, con cui ha collezionato 1.000 ore di volo, sia per gli aerei, con cui ha volato per 2.000 ore[13] e che continua tuttora a pilotare[1]. Nel 1981 è tra i soci fondatori della compagnia aerea Mistral Air, attualmente di proprietà di Poste Italiane.

Questa è un'intervista sulla sua passione:

Carlo come nasce la sua passione per il volo? 
“La mia passione nasce durante le riprese di Più Forte Ragazzi (film girato nel 1972 regia di C. Colizzi), in questo film interpretavo la parte di Salud e mi trovavo a volare su diversi aerei come il Dc3 il Catalina ed un Cessa 172. Proprio su quest’ultimo girammo diverse scene del film viaggiando in giro per tutta la Colombia con un macchina al seguito predisposta con un camera-car. Nelle riprese in volo ai comandi dell’aereo c’era un pilota “vero”  che indossava una parrucca per imitarmi. Molto spesso però, capitava che durante le trasferte questo pilota mi lasciava i comandi  ed io  non ero ancora brevettato. Questo fù la molla che mi spinse un giorno nella località di Santa Marta a tentare qualcosa di molto pericoloso. Infatti, al mattino presto prima delle riprese rubai letteralmente l’aereo alzandomi in volo senza pilota. Carlo Colizzi regista del film iniziò ad urlare, “ecco abbiamo finito le riprese del film”, ma non andò così perché qualche minuto dopo terminavo il mio volo con un atterraggio  su una pista battutta di 3 km con numerosi saltelli e senza danni all’aereo. Da quel giorno tutti mi dissero che se non prendevo il brevetto sarei rimasto un pilota mancato. Decisi così di brevettarmi e iniziò così la mia avventura nel mondo del volo. 
Nelle scene dei suoi film le è mai capitato di essere realmente ai comandi del suo velivolo? 
“Sì è capitato ricordo in particolare alcune scene del film Miamy Supercops in cui pilotavo un Bell.206 e insegnavo a volare in una scuola di volo. Ma sicuramente l’ho fatto anche in altri film. 
Quante ore di volo ha all’attivo? 
Ci risponde con voce decisa.“Ad oggi ho duemilaquattrocento ore di volo. Nello specifico ho effettuato mille ore su velivoli ad elica e mille su velivoli a jet con quattrocento ore su elicottero. - 
Nella sua vita ha coltivato molte passioni tra le quali sappiamo esserci anche il nuoto. Lei è stato campione Italiano e il primo a scendere sotto il muro del minuto nei cento metri stile libero. Con questo spirito oggi le piacerebbe effettuare un record anche nel mondo del volo? 
“Bé diciamo che in alcuni casi ho fatto delle esperienze particolari anche in questo settore. Ricordo ad esempio un volo fatto nel nell’89 con partenza da Wikita nel Kansas ai comandi di un King Air insieme ad un mio amico. Abbiamo impostato la rotta fino ad arrivare a GooseBay. Da lì abbiamo fatto il grande salto dirigendo verso l’Europa, un esperienza che ricordo con piacere. Ricordo ancora che affrrontai quest’avventura dicendo a mia moglie che sarei rimasto fuori per qualche giorno. 
Si è mai trovato a gestire delle emergenze durante uno dei suoi voli? 
Eh! si ero in decollo dall’aeroporto dell’Urbe a Roma con un Beech Baron nuovo di zecca. Dopo pochi minuti mi trovavo in fase di salita e avevo del fumo in cabina. Ormai sorvolavo la capitale e visto il Tevere pensai eventualmente di ammarare. I parametri però, al contrario di quanto pensavo non segnalavano anomalie e capii che il problema erano i carrelli. Infatti dopo il decollo non erano stati frenati e una volta rientrati continuavano a girare impattando sulle paratie. Quindi decisi di riaprirli per raffreddarli e così il problema cessò. 
Ma la sua passione si è spinta fino alla creazione di una compagnia di aero-taxy che sappiamo chiamarsi Air-Capitol complimenti! 
“Sì ad oggi l’Air Capitol non c’è più, ma tutto quello che è rimasto sull’aeroporto dell’Urbe è stato fatto da me, sa ci vorrebbe un giorno per incontrarci e parlare di questa esperienza!”. -Bè possiamo dire a questo punto che il volo oltre ad essere un mondo affascinante, per addetti ai lavori e non, appassiona anche i personaggi famosi che volano e ci raccontano delle loro personali avventure. A presto! 
intervista di: Simone D'Ascenzi
il Catalina usato nel film

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