venerdì 18 ottobre 2013

I GIOVANI, GLI STUDENTI: IL FUTURO DI TARANTO

la protesta degli studenti di Taranto
Manifestazione del 26 ottobre

In questa era digitale dove i megabyte, i minuti, i secondi fanno la differenza, dove bisogna prendere al volo le occasioni, dove l’orizzonte lavorativo e professionale per i giovani, non è più la città o la provincia, o l’Italia stessa, ma è diventato il mondo intero, non possiamo, qui a Taranto essere ancora ai tempi delle diligenze e delle carrozze. Qui a Taranto abbiamo una carenza di mobilità che è paragonabile ad alcuni paesi del 3° mondo. Taranto, importantissima città del Sud, 1ª nel P.I.L., non può avere questo deficit.
I nostri giovani devono potersi muovere in piena libertà, devono poter afferrare le opportunità che capitano, alle quali bisogna rispondere con tempestività, spostandosi agevolmente e celermente in Italia, in Europa, nel mondo. L’accessibilità di un territorio, da soprattutto ai giovani, la possibilità d’interfacciarsi con altre culture di conoscere gente, luoghi, di toccare con mano ciò che si studia sui libri.
L’aeroporto di Taranto è una enorme infrastruttura (pienamente funzionante) 1ª pista in Puglia, 5ª in Italia che ogni settimana vede atterrare i giganti della Boeing 787 per caricare le fusoliere prodotte nell’Alenia, e riportarle negli USA. Questo aeroporto per volontà della Regione Puglia, viene tenuto inattivo per ciò che riguarda i voli passeggeri, per non danneggiare le manie di grandezza di Bari e Brindisi.
Tutto ciò provoca un grosso danno all’economia tarantina e allo sviluppo alternativo del futuro di Taranto troppo legato alla monocultura dell’acciaio, e ai nostri giovani che subiscono questo blocco imposto per ragioni di becero profitto ai danni di Taranto.
i ragazzi dell'Istituto A. Righi nell'aeroporto San Cataldo (LE)

Se fosse pienamente attivo l’aeroporto, i giovani e gli studenti, potrebbero:
  • ·         trovare un posto di lavoro in aeroporto o nell'indotto connesso;
  • ·         partire in aereo per i viaggi studio;
  • ·         viaggiare in aereo per le gite scolastiche;
  • ·         fare stage in aeroporto (per Istituti con indirizzo aeronautico e turistico);
  • ·         visitare l’Italia e l’Europa con facilità e prezzi accessibili;
  • ·         ricevere relatori internazionali per convegni;
  • ·         far arrivare artisti nazionali e mondiali per concerti.

Tutto ciò invece ci viene negato, infatti, a Taranto non è stato creato un solo posto di lavoro con l’aeroporto, bisogna viaggiare in autobus, è vietato fare stage ed i relatori e gli artisti non vengono per via delle difficoltà e dei disagi degli spostamenti.
Giovani e studenti, vi chiediamo di darci una mano affinché tutto questo cambi, affinché la grande manifestazione del 26 ottobre, illumini i nostri amministratori e ci faccia riconoscere un diritto sancito dalla Costituzione: IL DIRITTO ALLA MOBILITà.

D’ora in poi, ciò che accadrà a Taranto, saranno i tarantini a deciderlo.


LeAli per Taranto
Mimmo De Padova 328-6546473 mimmodepadova@libero.it 

martedì 15 ottobre 2013

PER UN DIVERSO SVILUPPO DELLA PROVINCIA DI TARANTO

croceristi tedeschi oggi a Taranto
Un bacino d'utenza di circa 700mila abitanti e di oltre 2 milioni di presenze turistiche all'anno che abbraccia le province di Taranto, Matera e Cosenza.
        
l'Aeroporto Intercontinentale di Taranto è una struttura perfettamente funzionante, dotata di terminale passeggeri e dei necessari sistemi di sicurezza con una pista di 3.200 metri, la 5ª per lunghezza in Italia.  

Dal 2006 a questo scalo è stato ingiustamente preclusa la possibilità di effettuare sia voli cargo e sia voli passeggeri. Attualmente l'aeroporto è adibito al solo carico e scarico delle sezioni di fusoliera costruite nell'adiacente stabilimento Alenia.

Questo è un grave spreco di risorse pubbliche!!
        
Le decisioni della Regione Puglia, limitano fortemente l'operatività dello scalo aereo tarantino sotto ogni aspetto. Nemmeno la prevista destinazione cargo, è stata mai effettivamente perseguita in termini di dotazioni infrastrutturali e finanziarie. Infatti finora per l'aeroporto di Taranto non è stato speso un euro di quanto previsto nei documenti ufficiali.

Solo promesse mai mantenute e finanziamenti mai arrivati.

Questa condizione ostacola il necessario processo di crescita e diversificazione produttiva, da tanti invocato solo a parole, che la provincia di Taranto ha necessità di attuare attraverso forme aggiuntive e complementari al modello di sviluppo incentrato sulla grande industria.

Questa condizione penalizza le strutture turistico/ricettive e l’intero tessuto produttivo di un'area dotata di grandi potenzialità che non possono esprimersi al massimo a causa di scelte non condivise che favoriscono altri territori.
Ms Deutschland a Taranto
Questo sopruso penalizza lo sviluppo sociale e culturale dell’intera Popolazione e in particolare discrimina i nostri Giovani limitandone ingiustamente le possibilità di crescita, il diritto alla mobilità e alla libera circolazione che è un diritto specificatamente disposto dall'art. 16 della nostra Costituzione;

Un aeroporto immediatamente funzionante romperebbe l'isolamento in cui la provincia di Taranto è stata forzatamente relegata.
                                     

In linea con questo obiettivo, il 26 ottobre 2013 a Taranto si svolgerà la manifestazione dei cittadini, delle associazioni e di tutto il tessuto sociale  dell'arco ionico che non vuole più subire ingiustizie.

ROMPIAMO L’ISOLAMENTO DEI NOSTRI TERRITORI

bacino d'utenza Aeroporto Taranto

Un bacino d'utenza di circa 700 mila abitanti e di oltre 2 milioni di presenze turistiche all'anno che abbraccia le province di Taranto, Matera e Cosenza.
        
Una pista di 3.200 metri, la 5ª in Italia per lunghezza. Questo è l'Aeroporto Intercontinentale di Taranto. Una struttura perfettamente funzionante, dotata dei necessari sistemi di sicurezza, baricentrica rispetto alle esigenze di mobilità e trasporto dell'arco ionico ed elemento fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico di questo vasto territorio.
        
A questo scalo, però, dal 2006 è stata ingiustamente preclusa la possibilità di effettuare sia voli cargo e sia voli passeggeri.

Questo è un grave spreco di risorse pubbliche!!
        
Le decisioni di Aeroporti di Puglia limitano fortemente l'operatività dello scalo aereo tarantino sotto ogni aspetto. Nemmeno la vagheggiata destinazione cargo, è stata mai effettivamente perseguita in termini di dotazioni infrastrutturali e finanziarie. Infatti finora per l'aeroporto di Taranto non c’è stato un solo volo cargo e non è stato speso un solo euro di quanto previsto nei documenti ufficiali.

Solo promesse mai mantenute e finanziamenti mai arrivati.
        
Questa condizione penalizza la popolazione, l’intero tessuto produttivo, le strutture turistico/ricettive dell'Alto Ionio, un'area dotata di grandi potenzialità che non possono  esprimersi al massimo a causa di scelte non condivisibili che favoriscono altri territori e penalizzano i nostri.
        
Gli stakeholders politici, sociali, istituzionali ed economici dell'arco ionico hanno condiviso la manifestazione di interesse sottoscritta nell'ambito del Tavolo della Mobilità istituito dalla Camera di commercio di Taranto, con la quale si chiede la piena riattivazione dell’aeroporto di Taranto ai voli passeggeri e la realizzazione delle indispensabili opere infrastrutturali propedeutiche al traffico cargo.        

Un aeroporto funzionante romperebbe l'isolamento in cui è stata confinata una vasta ed importante area del Sud Italia.
                  

In linea con questo obiettivo, il 26 ottobre 2013 a Taranto si svolgerà la manifestazione dei cittadini, delle associazioni e di tutto il tessuto sociale  dell'arco ionico che non vuole più subire ingiustizie. 

domenica 13 ottobre 2013

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE - AEROPORTO TARANTO

il parlamentare Alessandro Furnari (fuoriuscito dal Movimento 5 stelle)
Il 30 settembre 2013 Alessandro Furnari (parlamentare di Taranto) ha presentato un'interrogazione parlamentare a risposta scritta, riguardante la situazione in cui versa l'aeroporto di Taranto.
Non è quella che noi avremmo voluto, ma per il momento ci accontentiamo.
Qualcuno ci critica, perché diamo spazio a (testuali): "...simili personaggi". Rispondiamo affermando ciò che abbiamo sempre ribadito: "APPOGGEREMO CHIUNQUE FARA' QUALCOSA DI CONCRETO PER L'AEROPORTO", e che abbiamo già fatto nei confronti di On. Antonio Di Pietro ed On. Elio Lannutti.
Ecco l'intera interrogazione, che pur essendo (a nostro parere) incompleta, mette il punto sul un fatto fondamentale: SISTEMA AEROPORTUALE.
La gestione dei 4 aeroporti non autorizza Aeroporti di Puglia a farla diventare "Sistema Aeroportuale", perchè, viene definito dai Regolamenti e dalle LEGGI: art. 2 del decreto legislativo n. 18 del 1999, definisce sistema aeroportuale "un raggruppamento di due o più aeroporti che servono la stessa città o lo stesso agglomerato urbano, come indicato nel regolamento (CEE) n. 2408 del Consiglio del 23 luglio 1992".
Altro punto focale, sono i mancati lavori per adeguare le strutture viarie attorno all'aeroporto  Previsti fin dal 2006, non sono stati mai realizzati (anzi i soldi sono stati ritirati 12 milioni di €), e pertanto non possono permettere il tanto sbandierato (a chiacchiere) Cargo.

Camera dei deputati
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02006
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 87 del 30/09/2013

Firmatari
Primo firmatario: FURNARI ALESSANDRO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 30/09/2013

Destinatari
Ministero destinatario:

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 30/09/2013
Stato iter: IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02006
presentato da
FURNARI Alessandro
testo di
Lunedì 30 settembre 2013, seduta n. 87
FURNARI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
  • nei giorni scorsi, il Presidente dell'associazione di promozione turistica «TarantoVola» recandosi all'aeroporto civile «Marcello Arlotta» di Grottaglie ha trovato l'ingresso di accesso al pubblico sbarrato e ha ricevuto notizia che l'accesso, in base alle nuove disposizioni, deve essere effettuato tramite pass;
  • il direttore di Aeroporti di Puglia, rispondendo, sempre attraverso un'intervista su un quotidiano, ha fatto sapere che la società Aeroporti di Puglia si è adeguata ad una recente disposizione del Ministero dell'interno che «deriva dalla necessità di tutelare beni pubblici, come sono appunto le strutture aeroportuali nazionali, quando non c’è attività continua e costante. Di conseguenza come nel caso di Grottaglie le porte devono restare chiuse e sotto sorveglianza giacché non può esserci il posto fisso di Polizia»; «Non c’è assolutamente da parte di APD alcuna volontà di contrasto all'aeroporto grottagliese» conclude il Presidente Aeroporti Puglia;
  • l'aeroporto in questione è registrato come Aeroporto Civile Nazionale e Comunitario;
  • in base al piano regionale dei trasporti della Puglia, il suddetto aeroporto risulta facente parte di un sistema aeroportuale (insieme agli aeroporti Gino Lisa di Foggia, aeroporto del Salento di Brindisi e Karol Wojtyla di Bari);
  • nel caso degli Aeroporti Pugliesi la definizione di sistema aeroportuale non è applicabile (a differenza del sistema aeroportuale Linate-Malpensa di Milano o Fiumicino-Ciampino di Roma, ad esempio) poiché i 4 aeroporti servono città differenti poste a notevole distanza l'una dall'altra e con un bacino di utenza molto elevato, così come riportato nell'articolo 2 del decreto legislativo n. 18 del 1999, che definisce sistema aeroportuale «un raggruppamento di due o più aeroporti che servono la stessa città o lo stesso agglomerato urbano, come indicato nel regolamento (CEE) n. 2408 del Consiglio del 23 luglio 1992»;
  • l'aeroporto di Grottaglie, peraltro, vanta la presenza della pista aerea più lunga della Puglia, con i suoi 3,2 chilometri di lunghezza, risultando particolarmente idonea ad accogliere l'atterraggio di velivoli di grandi dimensioni;
  • nel 2006, a seguito dell'insediamento del gruppo Alenia-Aeronautica presso il citato scalo per la produzione delle fusoliere della Boeing, lo scalo è stato adeguato per consentire l'atterraggio dei pesantissimi Boeing Cargo, risultando a fine lavori una delle piste più lunghe d'Italia;
  • nonostante l'investimento di 130 milioni di euro per i lavori effettuati per gli adeguamenti strutturali, previsti dall'articolo 31 del PRT Puglia – capitolo 5 – commi a) e b) secondo cui sono previsti «gli interventi di adeguamento/potenziamento sugli assi stradali di connessione all'aeroporto di Grottaglie al fine della sua integrazione nella rete di collegamento regionale/nazionale, prioritariamente per la connessione con l'area portuale di Taranto», rimane ad oggi chiuso ai voli civili, sia di linea che charter, rimanendo aerostazione a vocazione prevalentemente cargo, ma senza collegamento diretto con la vicinissima strada statale 7 (SS7) o l'altrettanto vicina linea ferroviaria;
  • lo «Studio per lo sviluppo della rete aeroportuale nazionale» elaborato da One Works, KPMG e Nomisma per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) stima che l'aeroporto di Taranto ricopra un bacino di utenza territoriale che si estende per ben 12.800 chilometri quadrati e che risulti raggiungibile in soli 90 minuti da più di 3 milioni di passeggeri potenziali provenienti dalla provincia di Taranto, dalla Basilicata e da parte della Calabria;
  • dal piano regionale dei trasporti – piano attuativo 2009-2013 della regione Puglia si evince che l'aeroporto di Grottaglie, ferma restando la possibilità di sviluppare traffico passeggeri a servizio della domanda generata dal proprio territorio di riferimento è chiamato principalmente ad integrarsi nel sistema logistico-portuale dello Ionio, costituendone uno dei punti di forza grazie alle caratteristiche dei suoi impianti e alla sua elevata accessibilità ulteriormente migliorata attraverso la previsione dell'adeguamento dello svincolo sulla SS7. L'aeroporto potrà costituire un ulteriore incentivo per attrarre investimenti privati nel Distripark completando il network di feederaggio multimodale a supporto del sistema portuale; 
  • dallo stesso piano si apprende che l'accessibilità stradale dell'aeroporto di Grottaglie è stata migliorata attraverso il collegamento diretto con la viabilità di interesse nazionale. La realizzazione dei numerosi potenziamenti stradali previsti in Salento consentono di migliorare i collegamenti dell'aeroporto con il porto di Taranto e le principali aree produttive e turistiche della zona;
  • Taranto è collocata in un'area strategica per le comunicazioni intermodali, a ridosso di due regioni (la Calabria e la Basilicata) che, non avendo aeroporti vicino, potrebbero sostenere la domanda di una notevole utenza per i voli civili;
  • l'utilizzo a pieno regime dello scalo grottagliese, unitamente al porto di Taranto, rappresenterebbe il volano per lo sviluppo economico, turistico e sociale di tutta la terra ionica;
  • il territorio ionico sarebbe fortemente avvantaggiato da un incremento dei flussi turistici nell'area essendo una delle principali mete turistiche della regione;
  • la valorizzazione delle locazioni naturali, della cultura, delle tradizioni con i partner pubblici e privati che perseguono i medesimi obiettivi rappresenta un'efficace forma di sviluppo sostenibile del territorio;
  • nel piano ENAC (febbraio 2012), l'aeroporto «Arlotta» è stato inserito nella Rete nazionale degli aeroporti per il trasporto delle merci, come scalo di macro-area, insistente in una piattaforma logistica pianificata, a supporto dei distretti produttivi locali e a servizio delle esigenze espresse dalle imprese del territorio, per l'accesso diretto ai mercati;
  • l'aeroporto di Grottaglie è considerato altresì «scalo con sviluppo correlato», il cui traffico, in ragione dei condizionamenti e delle relazioni esistenti all'interno dei bacini di utenza, deve essere, appunto, correlato per rispondere con maggiore efficacia all'esigenza del territorio;
  • di conseguenza per quanto riguarda il complesso degli aeroporti pugliesi si evidenzia, nel piano sopra citato, che l'aeroporto di Bari si configura come aeroporto strategico della costa meridionale adriatica dedicato al traffico di linea e merci; l'aeroporto di Brindisi svolge il ruolo di scalo primario a supporto di Bari, specializzato in traffico low cost e attività complementari a servizio della zona turistica salentina; per l'aeroporto di Foggia è indicata una vocazione relativa al segmento di traffico corrispondente all'Aviazione Generale (commerciale e privata), ai servizi elicotteristici e di servizio al turismo locale; infine, lo scalo di Taranto Grottaglie si configura attualmente come uno scalo che svolge un servizio di trasporto speciale intercontinentale, per il quale è indicato a medio termine il ruolo di polo del traffico aereo merci;
inoltre, si evidenzia sempre nel piano ENAC, l'aeroporto di Grottaglie per la posizione geografica strategica in relazione all'area Mediterranea e per le caratteristiche dimensionali e prestazionali della pista di volo, presenta anche interessanti potenzialità e pertanto, nel lungo periodo, potrebbe svolgere il ruolo di riserva di capacità dei traffici aerei dell'Italia meridionale –:
se e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere il Governo alla luce di quanto descritto in premessa, al fine di garantire in tempi celeri, la completa riapertura dell'aeroporto «Marcello Adotta» di Grottaglie-Taranto al traffico civile e commerciale alla stessa stregua di quanto accade negli altri aeroporti della regione Puglia, poiché non identificabili come sistema aeroportuale.
(4-02006)

martedì 8 ottobre 2013

TUTTI IN PIAZZA PER RIVENDICARE I NOSTRI DIRITTI

dal web - manifestazione a Foggia del 2011
La misura è colma! Continuano a prenderci in giro. Ma ora abbiamo imparato la lezione, non faremo come è stato fatto nel 2008; per la verità, i cittadini hanno pochissima colpa, l'informazione è stata scarsissima, ed i politici hanno fatto di tutto affinché non trapelasse nulla.
Fin dai primi anni 2000 stavano già preparando la "torta", che si è concretizzata nel 2002 con concessione affidata dall'ENAC alla SEAP poi diventata Aeroporti di Puglia SpA. Passato neanche 1 anno la concessione è stata prorogata di 40 anni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La Concessione è stata una sorta di promozione "4x2", prendi per 4 e spendi su 2 (qualche volta anche su 3). In pratica AdP prendeva i finanziamenti per 4 aeroporti, ma poi i soldi arrivavano a Bari e Brindisi ed alcune volte anche a Foggia, facendo restare Taranto al palo, anzi, finanziamenti previsti per Taranto venivano dirottati altrove (un po' come è successo per le rotte aeree).

Ora ci dicono: "...che tutto cambierà", che, quelle che ieri erano parole, ora diventeranno realtà!!!!

Ma ora la musica è cambiata. Siamo stanchi di essere di essere presi in giro ed offesi, per il mancato rispetto alla nostra intelligenza.

Ci promettono, ma ci obbligano a credere per forza alle loro parole, ma sarebbe meglio definirli proclami.
l'unico cargo possibile a Grottaglie
In pratica dobbiamo scordarci il passato, ma i termini non sono cambiati. L'aeroporto era, è rimane cargo (legato al porto), era charter, ma ora solo nel periodo estivo!!!!!!??????
E i voli di linea? mentre prima erano previsti per almeno per Roma e per Milano, ora, neanche più quelli (magari ci montiamo la testa). Ma è bene dirlo e specificarlo, di quanto scritto prima:
A TARANTO NON E' STATO FATTO MAI NULLA!
Per questo il 26 ottobre alle ore 10:00 sfileremo per le vie della città, per dire con chiarezza e fermezza che a noi questo nuovo "piano" non ci sta bene, che vogliamo avere pari dignità in Puglia, non vogliamo essere presi ancora in giro:
VOGLIAMO CIO' CHE CI SPETTA!
Tutti i cittadini di Taranto e provincia sono invitati. Speriamo, soprattutto di vedere i giovani, gli studenti, perchè sono loro che tutto da perdere con una città tagliata fuori, dove la mobilità in tutti i settori, ci viene negata.
Un appello a tutte le scuole, affinchè predispongano e facciano in modo da permettere agli studenti, ai docenti e al personale tutto di poter aderire.

Questa la pagina per aderire su Facebook:https://www.facebook.com/events/451356588313993/?fref=ts

giovedì 3 ottobre 2013

RYANAIR NON VOLA DA FOGGIA

Ass. reg. trasporti avv. Giovanni Giannini (foto Lilli D'Amicis)
Il 12 settembre scorso Giannini, pur riconoscendo "l'incazzatura" del territorio, non poteva esaudire la nostra, legittima, richiesta di voli di linea, motivo: non ci sono soldi!
Qui viene fuori tutta la contraddizione della situazione aeroportuale pugliese, che vede una S.p.A. totalmente detenuta dalla Regione Puglia, che pertanto, non ragiona come una società che deve stare sul mercato, ma che usa Aeroporti di Puglia per altri fini che magari accerterà, altrimenti, una società che vuole fare utili, non rinuncerebbe al bacino calabro-lucano.
Non ci sono soldi, e non si può investire in voli di linea per un territorio di 600 mila abitanti (senza contare il già citato bacino calabro-lucano), però s'investe su Foggia, dove si è già testato il mercato per 3 anni (spendendo 27 milioni € di soldi pubblici per 70 mila passeggeri l'anno - fonte ex ass. Guglielmo Minervini).

Corriere Mezzogiorno del 3 novembre 2011

L'investimento su Foggia è di 14 milioni €, che serviranno per allungare la pista di 200 metri, che comunque non serviranno, perchè Ryanair si è affrettata ad affermare che li non atterrerà (o almeno cosi gli hanno detto di dire). Minervini, sempre lui, afferma che Ryanair ha bisogno minimo di una pista da 2.200 m.
Allora di cosa parliamo?
Intanto Aeroporti di Puglia va avanti con espropri 


avviso di esproprio pubblicato da AdP
e relativo bando, che intanto non fa male a nessuno e mette a tacere le proteste, perchè se non si farà nulla, non si potrà dire che AdP non ha fatto la sua parte

bando per l'allungamento della pista del Gino Lisa a Foggia 
Qualche maligno ha fatto notare che i 14 milioni a Foggia non si sono ancora visti e se non compariranno entro il 31 dicembre, sarà tutta ...fatica sprecata, anche perchè, la restante parte del finanziamento, 60 milioni di € sono stati già impiegati a Bari e Brindisi.
Dispiace per gli amici foggiani che hanno tutto il diritto di poter volare da Foggia, alle stesse condizioni degli altri scali; non ci devono essere figli e figliastri.
Lo ribadiamo, non esiste alcun "sistema aeroportuale pugliese" o "rete pugliese" esistono aeroporti in concorrenza tra loro, come recita l'art. 2 del D.Lgs. n. 18/99 e ribadito nel regolamento CEE n. 2408 del 23/07/1992.