sabato 8 agosto 2015

TARANTO NON PIÙ AEROPORTO MA SPAZIOPORTO

Il polo aeronautico o spazioporto
Non più aeroporto, ma spazioporto. Mentre si perde ancora del tempo (ma abbiamo visto che se si vuole, lo si fa in tempi brevi: vedi Paisiello). AdP accelera. Con la scusa di voler valorizzare una zona vasta (e poco edificata) che ha a disposizione una pista da 3.200 metri di lunghezza su cui già atterrano i «Dreamlifter», l’aeroporto di Grottaglie inizierà ad assumere le sembianze di un’area industriale: dalla sperimentazione di velivoli senza pilota (Apr) alle infrastrutture per l’avvio di uno spazioporto (lancio in orbita di microsatelliti), dalle tecnologie per la movimentazione automatica delle cose alle tecnologie che governano il volo «comune» di mezzi con e senza pilota.
Nichi Vendola campione di balle spaziali
La ...regia è di Giuseppe Acierno (voluto da Nichi Vendola), amministratore unico di Aeroporti di Puglia e presidente del Distretto Aerospaziale, e assessore ai lavori pubblici: «Le sfide del futuro si giocano sulle vocazioni industriali dei territori. In Puglia esistono condizioni che possono permettere al sistema locale di effettuare il salto di qualità. Stiamo già lavorando e Grottaglie è qualificata dall'Europa e dall'Italia come infrastruttura dedicata alla sperimentazione di nuovi velivoli e di tecnologie del futuro».
Assessore ai lavori pubblici Giuseppe Acierno
Aeroporti di Puglia, infatti, ha stretto accordi — dopo il via libera avuto dall’Enac e dalle altre istituzioni locali e nazionali — con alcune aziende che costruiranno impianti nel sedime aeroportuale su lotti di circa 10 mila metri quadrati (a disposizione subito 50 mila metri quadrati con la possibilità di sommare in breve tempo altri 100 mila metri quadrati). Si tratta di imprese specializzate nella produzione di fibre di carbonio (Gse, e HB Technologies) e in sistemi radar (Ids) che hanno firmato un contratto di sub concessione fino al 2043. A regime, dopo la costruzione degli opifici, cinque società potrebbero dare lavoro a circa 500 addetti assunti anche grazie a una struttura universitaria, quella tarantina, che a breve lancerà il progetto di una triennale dedicata alla formazione specifica. In fase di definizione c’è anche un’intesa con il gruppo Finmeccanica per i test sugli elicotteri dell’Agusta Westland e sui sistemi di rilevazione (oltre che il velivolo Falco) della Selex. Inoltre, ci sono trattative con altre società come Piaggio, Magnaghi e gruppo Pertosa. «L’obiettivo — prosegue Acierno — è attrarre investimenti in una struttura che offre la possibilità di sperimentare il funzionamento degli aerei tutti i giorni dell’anno».
Tra pochi giorni partiranno i cantieri per costruire una via di rullaggio della pista con la delimitazione di aree e piazzali (l’importo aggiudicato è di 12 milioni). Adp, Cnr, Altran, Siatel hanno avviato l’iter per installare un’infrastruttura tecnologica riservata alle prove di volo. Un investimento da 3,5 milioni. Nei piani della Regione, inoltre, c’è anche il finanziamento di un centro di ricerca, sempre nell'aeroporto, che potrà lavorare per conto delle aziende interessate a usufruire dei servizi specifici. Infine, vista la vocazione di Grottaglie nell'abito del piano nazionale degli aeroporti, resta da sviluppare l’ambito del cargo e dello stoccaggio. A tal fine l’unico riferimento è il memorandum firmato da Alenia Aermacchi e Angelo Investments per la creazione di una infrastruttura per stoccaggio e distribuzione del freddo derivante dal trattamento della fibra di carbonio (materiale utilizzato per il Boeing 787).
Tutto questo accade nell'indifferenza di tutti, per poi rendersi conto tra non molti anni della ennesima scelta scellerata in nome della VOCAZIONE INDUSTRIALE.

le interviste sono riprese dall'articolo di  
Vito Fatiguso

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