giovedì 12 febbraio 2015

DIRETTORE ARTISTICO PER AEROPORTI DI PUGLIA - LA TELENOVELA CONTINUA


Dall'articolo della Gazzetta del Mezzogiorno 
di Massimiliano Scagliarini

BARI - Forse organizzeranno una mostra di quadri. O magari, chissà, una bella stagione teatrale, un cartellone operistico, un festival di voci bianche. Lo spazio c’è. I soldi, evidentemente, pure, visto che l’aeroporto di Bari, primo in Italia - ma forse nel mondo - si è dotato di un direttore artistico: un architetto di Milano cui è stata affidata una consulenza professionale da 39.500 euro l’anno nell’ambito dei lavori di ampliamento dello scalo.


Il contratto è stato firmato nell’aprile 2012 dal direttore generale Marco Franchini, con il parere positivo del responsabile del procedimento (in riferimento all’appalto per il raddoppio dell’aeroporto). Beneficiario, lo studio milanese dell’architetto Francesco Angarano, progettista che spesso in questi anni è stato chiamato a collaborare con Aeroporti di Puglia. I lavori per la nuova ala dello scalo di Bari sono ormai praticamente conclusi (i nuovi spazi dovrebbero essere inaugurati il 21 febbraio). L’appalto è stato aggiudicato nel 2009 e dovrebbe costare poco più di 14 milioni di euro, dopo una perizia di variante che ha ritoccato all’insù il costo di partenza (circa 12,5 milioni). Tra le «novità», appunto, anche gli inserti «artistici», tipo il pavimento di conchiglie e le colonne centrali che richiamano la forma e la struttura di Castel Del Monte: il primo dovrebbe essere costato circa 600 euro a metro quadrato, mentre per le colonne sono stati spesi circa 800mila euro.



Della consulenza all’architetto Angarano, però, non c’è traccia sul sito di Aeroporti di Puglia, il cui vertice (l’amministratore Giuseppe Acierno e il direttore amministrativo Patrizio Summa) è stato ascoltato ieri dal Consiglio regionale, in quinta Commissione, proprio in relazione al mancato rispetto degli obblighi di trasparenza. Acierno ha spiegato che le società di gestione aeroportuali non ritengono di dover rispettare gli obblighi di trasparenza, tanto da aver presentato (tramite Assaeroporti) un ricorso al Tar del Lazio: tuttavia, da ieri, Adp ha parzialmente ottemperato, anche se continua a non pubblicare l’elenco delle consulenze e quello del personale a tempo indeterminato (comunque obbligatori, trattandosi di una società pubblica).



Tra i dati messi a disposizione ci sono gli stipendi dei dirigenti e del direttore generale Franchini, che - come noto - percepisce uno stipendio annuo lordo di 323mila euro (oltre premio di risultato). Il direttore amministrativo Summa percepisce 219.000 euro lordi l’anno, il responsabile dell’aeroporto di Brindisi, Marco Catamerò, 194.000 euro, il direttore tecnico Donato D’Auria 150.000 euro, mentre Acierno si ferma a 120.000 euro lordi l’anno più il premio di risultato (30.000 euro). Stipendi, dunque, ben più alti del limite di 150.000 totali fissato dalla Regione lo scorso anno, e che restano oltre il tetto nonostante nel 2014 sia stato effettuato un taglio del 10%. Oltre alle retribuzioni, sono stati pubblicati anche i curriculum ma solo Acierno ha fornito la dichiarazione patrimoniale che è adesso obbligatoria anche per i dirigenti.



Le risposte di Aeroporti non sono sembrate soddisfacenti al Consiglio regionale, in particolare a Tommy Attanasio (Realtà Italia) secondo cui Adp è «la società a maggiore opacità tra quelle controllate dalla Regione». Attanasio ha chiesto di acquisire l’elenco delle assunzioni effettuate negli ultimi 5 anni.

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