martedì 13 marzo 2018

A TARANTO NEANCHE LE MAZZETTE - SOLO A BRINDISI E BARI


Da sempre lo "shuttle" (in pratica un trenino) ha attirato l'interesse di coloro che cercano il modo di "fare la cresta". Un affare da 40 milioni di €, fa venire tanti appetiti, è logico (vista la natura perversa dei politici) che in tanti ci hanno buttato gli occhi.
L'utilità per i cittadini è piuttosto dubbia, ci sarebbero altri modi per facilitare la fruizione dell'aeroporto budello di Brindisi e, certamente meno costosi.
Dal punto di vista dei tarantini poi, nulla cambia; bisogna comunque arrivare all'ospedale Perrino (si risparmiano 5 km).
Da sempre ci siamo dichiarati contrari a quest'opera (se ne parla dal 2011). Ha subito vari stop, ma poi, visto i soldi che ci girano, è stato sempre riproposto.
Il dg di AdP risulta iscritto nel registro degli indagati: 
non sarebbe una buona occasione per metterlo da parte, dopo 10 anni di ...onorato lavoro.
Ma anche questo caso di presunte mazzette, fa capire quanto Taranto è lontana da quella economia (anche truffaldina), che viene ingenerata dagli appalti, dai parcheggi ecc. che vanno ad ingrossare le casse dei comuni che hanno la fortuna di sfruttare appieno le potenzialità di un aeroporto.

l'articolo de La Repubblica:
BRINDISI - Potrebbe esserci uno scambio di mazzette alla base degli accordi fra il Comune di Brindisi e Aeroporti di Puglia per la realizzazione di un'opera da 40 milioni di euro destinata al trasporto dei passeggeri dalla città al Papola Casale. È l'ipotesi del pubblico ministero Giuseppe De Nozza, che ha iscritto nel registro degli indagati il numero uno di Aeroporti di Puglia, Marco Franchini, il comandante della polizia municipale di Brindisi, Teodoro Nigro, e Francesco Zingarello, componente dello staff della sindaca Angela Carluccio. I tre indagati sono accusati di corruzione e corruzione per induzione indebita in concorso. Ipotesi ancora tutta da dimostrare, visto che il magistrato ha chiesto di recente una ulteriore proroga delle indagini.

La vicenda ha inizio nel 2011, quando il Comune di Brindisi concede in comodato d'uso gratuito ad Aeroporti di Puglia l'area del parcheggio P8. Nel 2016 il commissario prefettizio Cesare Castelli (subentrato al sindaco Mimmo Consales, arrestato il 6 febbraio per corruzione) cede invece la gestione dell'area alla Multiservizi, società partecipata del Comune. La decisione è frutto di un accordo già siglato dall'amministrazione Consales. È del 30 aprile la determina con cui il comandante Nigro decreta il cambio a favore della partecipata.

Il passaggio di consegne non diventerà mai operativo, però, visto che Aeroporti di Puglia chiede una proroga nella gestione del P8. La proroga viene concessa, malgrado la decisione del commissario e la determina di Nigro. Perché? È qui che si insinuano i dubbi del magistrato. Nel frattempo viene eletta la sindaca Carluccio e nasce la trattativa per la realizzazione del mega progetto finanziato dalla Regione Puglia: 40 milioni di euro per realizzare uno shuttle che trasporti i passeggeri dal Perrino (l'ospedale di Brindisi) all'aeroporto.

È a questo punto della storia che Zingarello intrattiene un fitto scambio di mail con Franchini. "Nell'esclusivo interesse del Comune chiesi al direttore generale di stipulare un contratto d'affitto per la gestione del P8, somma destinata alle casse del Comune", spiega Zingarello. E aggiunge: "Francamente non so di cosa sono accusato ma resto a disposizione della magistratura, che spero acquisisca il lungo scambio di mail".

Perché nasce l'esigenza di chiedere un affitto per la gestione di un parcheggio che fino a quel momento era stato gestito gratuitamente? Perché la gestione non è stata affidata di fatto alla Multiservizi sebbene ci fosse già una determina? Sono alcuni degli interrogativi al quale dovrebbe rispondere l'inchiesta.

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